Installazione di Ignazio Fresu
Mai due volte quello che vediamo è la stessa cosa, perché il fiume del tempo e della luminosità che avvolge le cose è sempre un altro e un altro ancora. Ma c'è di più: anche chi osserva è sempre diverso di momento in momento, noi siamo sempre un interlocutore diverso.
Il concetto d'impermanenza è il focus dell'opera Nulla perdura se non il mutamento di Ignazio Fresu, che già nel titolo, che si riferisce ad uno dei Frammenti di Eraclito, palesa la riflessione sulla mutevolezza delle cose che cambiano e si trasformano e quasi mai secondo il nostro desiderio.
Davanti ad una struttura instabile, composta da una massa ferrosa arrugginita di finti tubi innocenti e di giunti (realizzati in realtà con cartoni e polistirolo), intrecciati e sospesi con sottilissimi fili di nylon, avvertiamo un forte senso di straniamento e di precarietà immanente. Siamo di fronte all'arte che inventa una sua realtà per parlarci della nostra realtà e della caducità dell'uomo e del suo tempo; è un sentire connesso con uno sguardo inoltrato nella materia, nella sua fisica identità, ma che denota anche il desiderio di recupero redentivo della materia stessa, per riflettere, attraverso la mimesi del reale, in dialogo con una bellezza interiore e fuggevole, impermanente come la realtà. Alessandra Fròsini
Usiamo i cookies per migliorare l'esperienza d'uso del sito. Utilizzando questo sito, accetti la nostra politica sui cookie.Ho capitoLeggi di più